Chi é lo specialista in vulnologia (formazione e ambito professionale).
Lo specialista in Vulnologia o Wound Care è un infermiere laureato in scienze infermieristiche che ha proseguito gli studi universitari conseguendo il titolo di Specialista alla fine di un Master universitario di primo livello della durata di uno / due anni. Questa
specializzazione lo porta ad essere esperto di lesioni cutanee, ulcere croniche.
Lo specialista in Vulnologia, però, non valuta e si occupa solo della lesione, ma è in grado di fornire risposte di tipo educativo, clinico e assistenziale riguardanti la persona nel suo insieme, mette in atto una presa in carico globale della persona (patologie, stili di vita,
comunità che lo circonda…).
Per fare tutto ciò lo specialista in Vulnologia collabora con altri professionisti medico-sanitari in un team multidisciplinare: medici specialisti in chirurgia vascolare, dermatologia, reumatologia, cardiologia e altre figure professionali sanitarie come fisioterapisti e podologi. Cosa fa, cosa tratta l’infermiere specialista in Vulnologia, di quali ferite si occupa?
Lo specialista in Vulnologia si trova a valutare e trattare varie tipologie di ferite che sono tutte accomunate dalla tendenza ad essere “difficili da guarire” o addirittura sono lesioni che diventano croniche cioè che permangono per più di sei settimane. Le lesioni più comuni sono quelle di origine vascolare degli arti inferiori e quelle da pressione, chiamate più comunemente ulcere da decubito. Poi c’è l’ampia porzione di popolazione diabetica che può presentare la complicanza del cosiddetto piede diabetico. Esistono altri svariati tipi di lesioni: post-traumatiche, ustioni, deiescenze di ferite chirurgiche (ferite chirurgiche che si aprono), ulcere cutanee reumatologiche, lesioni neoplastiche.
Sono davvero tante e, per questo, il giusto inquadramento diagnostico (inquadramento all’interno della giusta “famiglia di lesioni”) che avviene grazie anche al lavoro in equipe, risulta fondamentale per intraprendere il corretto percorso terapeutico.
Gli obiettivi possibili del percorso terapeutico possono essere due: la guarigione o il mantenimento della migliore qualità di vita possibile: sì, alcune ulcere non sono destinate a guarire (come quelle di tipo neoplastico ad esempio), per cui l’obiettivo, in questo caso, non è la chiusura dell’ulcera ma deve essere una buona qualità di vita che permetta alla persona di proseguire con la propria quotidianità nel migliore dei modi possibile.
Per le altre tipologie di ferite, quelle che hanno possibilità di chiusura, il percorso terapeutico è comunque un percorso lungo (si parla di qualche mese di trattamento) che prevede il cambiamento di tipologia di medicazione in base alla fase di guarigione e caratteristiche che la lesione presenta.