Quando il dolore perde il suo significato utile di allarme per l’integrità dell’organismo e diviene esso stesso una malattia o quando il dolore è causato da malattie croniche o non guaribili esso costituisce un’inutile sofferenza e riuscire a controllarlo significa restituire alla persona sofferente una vita più vivibile e serena.
Durante la prima visita medica, finalizzata alla comprensione dei meccanismi che causano dolore attraverso la descrizione che il paziente fa dei suoi sintomi, l’esame clinico e la visione delle indagini strumentali, l’obiettivo principale che mi pongo è quello di costruire un rapporto di fiducia ed empatia con il paziente stesso.
Ritengo che sia soltanto attraverso la presa in carico del malato a 360°, comprendendo non solo il sintomo dolore, ma le ripercussioni emotive, familiari e sociali che esso crea, si possa intraprendere un percorso di cura adeguato.
Curare il dolore significa impostare una adeguata terapia farmacologica spesso plurifarmacologica ed identificare le eventuali procedure infiltrative più indicate (infiltrazioni peridurali ed articolari, mesoterapia, ozonoterapia), neuromodulazioni, PENS oppure procedure chirurgiche nei casi più complessi (posizionamento di catetere peridurale e/o subaracnoideo per infusione farmacologica in continuo, posizionamento di stimolatore midollare).
Il paziente che trova giovamento dalla terapia del dolore è quello affetto da dolore acuto o cronico sia esso di origine benigna o maligna e sono numerose le patologie che possono essere trattate: dolore oncologico, cefalea, cervicobrachialgia, lombosciatalgia, dolore toracico, dolore pelvico, dolore articolare, artrosi, osteoporosi, nevralgia del trigemino, nevralgia post Herpes Zoster, contratture muscolari, dolori articolari diffusi, esiti dolorosi post traumatici e/o post ictus-emorragie cerebrali, spasticità, malattie neurologiche degenerative ecc.