L’epicondilite, nota più comunemente come “gomito del tennista”, è una tendinopatia dei muscoli estensori dell’avambraccio, che originano sulla regione dell’epicondilo laterale dell’omero.
È spesso causata da un uso eccessivo o ripetuto di questi muscoli, una estensione forzata o trauma diretto dell’epicondilo.
Il dolore è lateralmente al gomito, ma in alcuni casi più severi può espandersi alla spalla o al polso.
Di solito è innescato esercitando una pressione sull’epicondilo, durante una estensione contro resistenza del polso e/o del terzo dito e allungando questi muscoli.
Si verifica spesso in attività ripetitive come l’uso del computer, il sollevamento di carichi pesanti, la prono-supinazione e le vibrazioni.
Nonostante il nome, questa condizione si verifica anche in altri sport (ad es. squash, badminton, baseball, nuoto).
Non colpisce solo gli sportivi, ma anche persone che fanno movimenti ripetitivi dell’arto superiore (ad es. elettricisti, falegnami, giardinieri, impiegati).
L’epicondilite presenta segni di degenerazione tendinea, come la presenza di fibroblasti, iperalgesia vascolare e collagene disorganizzato. L’infiammazione invece sembra essere presente solo nelle prime fasi.
Esistono 3 fattori di rischio dominanti:
- Utilizzare strumenti più pesanti di 1 kg;
- Movimentare carichi più pesanti di 20 kg, almeno 10 volte al giorno;
- Eseguire movimenti ripetitivi per più di 2 ore al giorno.
Altri fattori di rischio comprendono: errori di allenamento, avanzare dell’età, problemi di circolazione, deficit di forza e fattori psicologici.
Tra i diversi approcci che si possono mettere in atto in questi casi la fisioterapia ricopre un ruolo fondamentale nel trattamento conservativo dove ha dimostrato di essere efficace nella riduzione del dolore e nell’incremento dell’articolarità del gomito.
Per raggiungere questi obiettivi il trattamento fisioterapico deve includere terapia manuale e rinforzo eccentrico dei muscoli estensori dell’avambraccio.